- Arcani maggiori. L' Appeso
Essere appesi per un piede alla sbarra di un patibolo è l’antica punizione per i debitori. Infatti in alcuni mazzi escono soldi.
Qualunque sia la condizione umana, egli incontrerà il dolore. Bisogna saperlo trasformare in forza positiva.
Questo è il coraggio dell’appeso.
L’appeso ha una tunica rossa cioè lo yang (anche se in condizioni di immobilità) coadiuvato dalla pura volontà e dai sentimenti generosi.
I bottoni della tunica sono 9, numero dell’iniziazione.
È la carta dell’abnegazione, della morte a se stessi, della perfezione morale.
La testa e le braccia formano un triangolo. Le gambe incrociate dell’uomo indicano che i suoi piedi (radici) non si sono ancora liberati dai 4 elementi del mondo delle forme. E le gambe formano un 4.
Se, talvolta è imbronciato, capovolgendo la carta si vede un giovane uomo che danza una giga sorridendo.
L’appeso è impotente nel corpo perché ora la sua anima è libera.
L’appeso non è un credente cieco e passivo ma da saggio rinuncia alle vanità terrene e nemmeno si preoccupa più della salvezza individuale.
Ma come appeso è in scacco, il conscio sperimenta la stagnazione, un blocco, mentre l’inconscio ha raggiunto uno splendido equilibrio.
Fa pensare a riti iniziatici dolorosi per acquisire ruolo e conoscenza. Del resto l’idea dell’uomo che viene redento dalla sofferenza e il cui dolore serve anche a redimere gli altri è più antica del cristianesimo o di Odino o di Mitra.
Appeso a una corda come in tutte le tradizioni rappresenta il desiderio dell’ascesa. Corda che rappresenta l’unione del cielo con la terra. Gli alberi gialli sono le colonne del Tempio, mentre le 12 cicatrici arboree rosse sono i 12 segni zodiacali, le 12 ore e i 12 mesi.
I rami sono tagliati perché non possono più agire sull’appeso che sì è reso libero da loro e che ha assorbito la linfa degli alberi.
I denari ed i beni cadono dalle tasche ,cioè i beni materiali che svaniscono, il tempo che passa.