Credo che ogni essere umano incarnato su questo pianeta abbia una strada, più o meno chiara e lineare da seguire. A volte si arriva alla maturità con riflessioni e conflitti inerenti a “cosa farò da grande”.
Nel mio caso, fortunatamente, la mia via era tracciata ed era l’arte, poi una serie di eventi, non casuali, visto che ogni cosa che succede nel bene e nel male ha un senso ed è un aiuto per la strada dell’evoluzione, mi hanno fatto deviare.
Ho avuto un’esperienza lavorativa molto forte e per certi versi drammatica come assistente sanitario nel campo dell’oncologia e delle terapie chemioterapiche; i miei vissuti sono stati inerenti il senso della vita e della morte, la sofferenza fine a se stessa, la relatività dell’esistenza.
In seguito mi sono laureata in Scienze Politiche e sociali, dove mi sono appassionata allo studio della sociologia e dell’antropologia culturale, dove ho approfondito la conoscenza degli altri popoli, delle filosofie, delle religioni, di modi di essere diversi da noi occidentali.
Questa conoscenza mi ha portato alla consapevolezza del grande valore storico-culturale che sta dietro questi popoli e da cui abbiamo molto da imparare.
La nostra società dei consumi, della velocità e della divinizzazione dell’arricchimento e del bene materiale ci ha portato a considerare i rapporti umani come mezzi e non fini e noi stessi macchine da guerra per la scalata sociale e l’accumulo di denaro, oggetti e onori.
Non esiste più l’individuo con le sue debolezze e i suoi limiti, ma una maschera, un automa che deve essere sempre efficiente e al “massimo”, non deve avere imperfezioni o tentennamenti, altrimenti viene schiacciato senza pietà dal rullo compressore della nostra società.
Bisogna chiudersi, mettersi la corazza e considerare i sentimenti e le emozioni pericoli da combattere o da chiudere in una bara d’acciaio. Vince il cinismo, la freddezza, l’ipocrisia, il teatro di esseri alieni alla vera umanità, che sembrano automi con il solo obiettivo di “arrivare” piuttosto che esseri umani.
Allora è importante l’esteriore, il vestito giusto alla moda, il corpo bello che non invecchia mai ,la mente sempre lucida, l’ego sempre in primo piano pronto ad attaccare i presunti nemici o a immolarsi al dio denaro.
Cosa rimane dell’uomo? Solo una scatola vuota con il vestito del narcisismo e dell’ego che dettano legge.
La nostra terra “Gaia” è diventata un cumulo di materie prime da sfruttare e di terreni su cui costruire i nostri alveari e le nostre tombe, perché prima o poi essendo un organismo vivente ormai ammalato a causa dell’uomo, si ribellerà e ci farà aprire gli occhi e vedremo che siamo solo delle molecole di polvere nell’universo infinito.
Non ha più senso questa esistenza da zombie, bisogna riprendersi la nostra vera vita, le nostre emozioni, i nostri sentimenti, bisogna aprire il nostro cuore, la nostra anima, cominciare a vedere l’altro che ci cammina vicino, che abita di fianco a noi, che con lo sguardo ci chiede un aiuto, che ci tende la mano quando camminiamo zoppicando nei nostri dolori, dobbiamo sentirci fratelli e sorelle di tutti, anche di coloro che non ci piacciono, perché facciamo parte di un Uno, siamo una molecola del tutto.
Giudicare, condannare non serve, perché dovremmo farlo prima con noi stessi, ci vuole la compassione, la comprensione, siamo esseri imperfetti, sbagliamo, non capiamo, il nostro ego spesso ci porta su strade sbagliate senza uscita e ci ritroviamo nel buio alla ricerca di un barlume di speranza che ci illumini.
Dobbiamo cercare noi stessi, la nostra essenza e l’essenzialità del vivere, l’anima nascosta nelle piccole cose, il gesto sfuggente che ha il peso dell’intero universo, lo sguardo che ti rapisce e tocchi il paradiso, la parola che t’illumina la vita, il colore che ti fa sentire la sinfonia delle stelle, il profumo primaverile che ti porta all’estasi, il tramonto che ti porta in una dimensione divina, la carezza che ti fa sentire una persona amata.
È importante donare, dare senza aspettarsi di ricevere nulla dagli altri e dalla terra, è un atto di creazione, è un atto magico che ci apre a un altro mondo. E l’annullamento dell’ego che crea in noi l’uomo divino, l’uomo espanso nell’intero universo, ci porta ad una dimensione senza spazio e tempo, perché tutto è sempre stato e sarà, noi siamo una parte del tutto e dobbiamo donarci al tutto con il nostro essere e il nostro comportamento.
È necessario espandere la nostra coscienza, la nostra consapevolezza, tale coscienza tale vita, noi siamo responsabili totalmente della nostra vita, del nostro benessere, della nostra felicità, ed è la nostra coscienza che ci deve instradare in un flusso di armonia ed amore.
La sintesi dell’esistenza è l’amore universale, come avevano scritto i catari nel 1200-300:
La Chiesa dell’Amore
La Chiesa dell’Amore
non ha struttura, solo comprensione.
Non ha membri, a eccezione di coloro che sanno di farne parte.
Non ha rivali, poiché non nutre spirito di competizione.
Non ha ambizione, punta solo a servire.
Non conosce frontiere, poiché l’amore non lo fa.
Non si ripiega su se stessa,
ma cerca di arricchire tutti i gruppi e tutte le religioni.
Riconosce i grandi insegnamenti di ogni epoca,
che hanno manifestato la verità dell’amore.
Coloro che ne fanno parte
praticano la verità dell’amore con tutto il loro essere.
Coloro che ne fanno parte lo sanno.
Non cerca di insegnare ma di essere
e, grazie a questo stato, di dare.
Riconosce la terra intera come un essere vivente
di cui tutti facciamo parte.
Riconosce che è giunto il tempo per l’ultimo rivolgimento,
lontano dall’egocentrismo,
in un ritorno volontario all’unità.
Non si fa conoscere parlando ad alta voce,
ma lavora nel libero dominio dell’essere.
Saluta tutti coloro che hanno illuminato il cammino dell’amore
e gli hanno dato la loro vita.
Nei suoi ranghi, non conosce gerarchia né rigida organizzazione,
poiché ciascuno è uguale all’altro.
Non promette ricompense, né in questa vita né in un’altra,
se non la gioia di essere nell’amore.
I suoi membri si riconoscono dalle loro opere e dal loro essere,
e dai loro occhi, e da nessun altro segno esteriore,
se non un caloroso abbraccio fraterno.
Non conoscono paura né onta
e la loro testimonianza sarà sempre valida,
nei buoni come nei cattivi momenti.
La chiesa dell’amore non ha segreti, misteri o iniziazioni,
se non una grande comprensione del potere dell’amore
e del fatto che, se lo vogliamo, il mondo cambierà,
ma solo se prima cambiamo noi stessi.
Tutti coloro che sentono di farne parte le appartengono.
Appartengono alla Chiesa dell’Amore.