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Arcani maggiori. Il Diavolo

  • il diavolo

Project Description

Ma un albero che cresce troppo senza avere sufficienti radici è facile che crolli al soffiare del vento. Questo è l’angelo maledetto. Lucifero. La libido troppo compressa si scatena e tutto viene perduto. Arroganza e orgoglio: questi i peccati che persero Lucifero e che possono perdere l’alchimista. Il diavolo impugna armi con disinvoltura e noncuranza che possono ferire anche se stesso. Lama XV in cui il braccio sinistro porta coagula e quello destro solvi cioè è la destra che scioglie, emette, irradia, mentre il sinistro capta, prende, coagula appunto. Il fuoco coagulato della torcia carica l’operatore come una pila elettrica; ma non si produce alcun effetto fino a quando non vi è una scarica, detta anche SOLUZIONE. Rappresenta il Baphomet dei Templari, con testa e zampe di capro, seni e braccia da donna. La sua testa di capro, sormontata da corna simboleggia il fuoco, gli zoccoli la terra. Porta però all’estrema conseguenza il processo di individuazione e individualismo. Questa lama non indica il male personificato. Qui bisogna veramente correre il rischio di essere se stessi, altrimenti c’è la perdizione, la conoscenza del peccato, la discesa agli inferi di Gesù, l’attraversamento della prova. Perché questa lama evidenzia una prova che dobbiamo affrontare. Le corna sono segno di vanagloria ed eccesso come nella Bestia dell’Apocalisse. Le ali sono di pipistrello evocando entità sotterranee. Il demone è androgino in modo spiccato con attributi maschili e mammelle femminili. Il diavolo è palesamente androgino ed ermafrodita ma si tratta di una falsa integrazione fra maschile e femminile. C’è dualità, separazione. S’intuisce un concetto gnostico, duale manicheo in cui la carne è solo negatività. Il diavolo è la materia, la parte sessuale non spiritualizzata. Egli utilizza alternativamente il diavoletto rosso e la diavoletta verde, che una corda lega all’anello d’oro fissato all’altare cubico su cui si erge Baphomet. Il piccolo satiro e la giovane faunessa rappresentano le polarizzazioni positiva e negativa del fluido universale neutro, o più esattamente androgino che caratterizza la sessualità del diavolo. Il diavoletto alza così la mano sinistra, sfiorando la coscia destra di Satana, per travasare da lui il fluido positivo, che trasmette alla diavoletta di sinistra attraverso il legame che li unisce. Questa faunessa verde ( colore di Venere) tocca con la destra lo zoccolo sinistro del diavolo, per restituirgli il fluido ricevuto in eccesso. Questo contatto stabilisce il circuito della schiavitù magica i cui agenti sono, da una parte l’orgoglio maschile, e, dall’altra la lascivia femminile. Viviamo il Demonio come una forza esterna a noi mentre invece è solo una forza interna a noi, che fa parte di noi. Altra ambiguità: Satana è l’avversario di Dio ma, al tempo stesso, è sotto la sua giurisdizione. La stessa ambiguità per la quale Dio crea l’albero del bene e del male e poi stimola in Adamo ed Eva la curiosità per esso, proibendone di mangiarne il frutto proibito. Del resto come dice il libro tibetano dei morti: l’inferno è nella nostra mente. Anche nel Vecchio Testamento il male è visto come un aspetto di Dio. Dio infatti dice di se stesso, nel libro di Isaia: Io creo la pace e creo il male: io, il Signore, faccio tutto questo. Le caratteristiche negative si evidenziano anche perché sulla fronte il demone porta un pentagramma (simbolo dell’uomo), rovesciato. In conclusione l’uomo deve conciliare la parte animale che ha in sé.

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