«Lo Yemen, architettonicamente, è il paese più bello del mondo. Sana’a, la capitale, è una Venezia selvaggia sulla polvere senza S.Marco e senza la Giudecca, una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell’incompatibile disegno… è uno dei miei sogni».
Pier Paolo Pasolini (Corpi e Luoghi)
Osservando uno dei suoi lavori più significativi, il “mercato dello Yemen”, ci si sente coinvolti in pieno: si viene colti da una suggestione di movimento, rumore, odori forti, come se il quadro fosse vivo, pulsasse di umanità con un effetto scenografico di notevole impatto che non lascia indifferenti.
Ecco, se la smettiamo di stare sulla difensiva, se abbassiamo la guardia per un attimo, se lasciamo che i colori delle opere di Viale, e quindi il messaggio che l’artista veicola, dalle retine arrivino liberamente al nostro cuore, possiamo dire di aver fatto un bel passo in avanti. Un passo verso la tolleranza, il rispetto e, infine, verso la libertà. Degli altri, ma anche, e soprattutto, nostra.