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La TORRE

Il Diavolo Le Stelle
16_torreolio su tela
100 x 150

Dopo Satana ecco la caduta dell’orgoglio e dell’arroganza: la lama della torre, schiantata da un fulmine o da una lingua di fuoco solare. La corona della torre si sgretola e viene scalzata. Viene in mente la torre di Babele. Il titolo francese è maison de dieu, cioè casa di Dio, cioè ospizio, ospedale, asilo. Altre carte indicano il termine “Il fulmine”. Del resto è proprio un fulmine che schianta la sommità merlata della solida torre dalla quale precipitano a capofitto due figure umane che perdono la corona. La Torre di solito presenta anteriormente tre aperture, una sopra le altre due. Foglie o monete o gettoni colorati cadono al suolo. Chiamata anche “Casa di Pluto” o “Casa del diavolo”. I mattoni sono di color carne perché la Torre è la società umana. Le aperture sono 4: 1 porta e 3 finestre e la terza illumina la parte superiore. A pianterreno la vista è più ampia: è il mondo normale. Al secondo piano le due finestre più alte della scienza e della filosofia ma solo al terzo piano della fede si accede ai mondi superiori. La luce del fulmine è troppo intensa e abbagliante e i nostri eroi non sono in grado di sopportarla. Solo al piano superiore c’è la fede e la speculazione astratta. La terrazza finale è spaziosa, preziosa e merlata d’oro le pietre preziose sono verdi e rosse. Il verde allude al sentimento mistico e il rosso all’azione, ma ergersi eccessivamente in alto porta alla rovina se non si è adeguatamente preparati. Tanto peggio per l’ambizioso o l’irragionevole.
La Torre ha 4 merli, simbolo della materia. Ma innalzarsi troppo è un rischio e la caduta può essere ancora più catastrofica nella tracotanza dell’intelletto e della conoscenza. Questa è la caduta dall’Eden. Dal cielo cadono palle colorate come quelle di un mago o un giocoliere. Perché tutto è nella mente del grande burattinaio che non appare mai nelle lame. Sono palle di tutti i colori segno della molteplicità del nostro mondo epifenomenico. La Torre è la rovina, la superbia punita, il fulmine, cioè la freccia del sagittario, la tensione spirituale che può rompere il patto con il diavolo, può uccidere il drago che è dentro di sé (il sagittario colpisce la sua coda!). I due personaggi subiscono il castigo della loro superbia. Uno mantiene la corona e sembra cadere bene. Ha colori discordanti ma cade a sinistra, il lato del cuore. Le energie spese della vita cadono come coriandoli o gettoni colorati. Di tutti i colori. È l’apprendista stregone che viene punito nel suo orgoglio. I due che cadono devono ricominciare una nuova vita ma forse sarà un carcere meno duro. Bisogna cadere per sapersi riprendere, toccare il fondo per essere illuminati, cadere per imparare a camminare e poi correre.