Villa Doria d’Angri – Università Parthenope
Periodo: 3/31 marzo 2006
Organizzazione: Istituto Fernando Santi Napoli
Patrocini: Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli
Promotori:
Istituto Fernando Santi di Napoli, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”;
Free International Artists;
Universidad Tecnologica Tula-Tepeji – Hidalgo – México, Universidad Autonoma Metropolitana de la Ciudad de México
Sistema de Transporte Colectivo de la Ciudad de México
L’evento “Folate Iridescenti” apre in Europa i percorsi internazionali de “La Ruta de Quetzalcóatl en el Arte”, simbolo del nomadismo e dei flussi migratori artistici, iniziati dalla Universidad Tecnologica Tula-Tepeji – Hidalgo – México nel 2004.
La mostra è allestita nelle sale di Villa Doria d’Angri, sede dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, sulla collina di Posillipo, in uno dei scenari più belli al mondo, luogo di studi e d’arte dove Richard Wagner diede vita alle note del Parsifal.
“Folate Iridescenti” vuol essere un transito nel mondo dell’arte d’oggi. Evidenzia alcuni aspetti della contemporaneità e della “globalizzazione”. Si districa tra l’anonimo, il bizzarro e la provocazione come in un gioco onirico senza un’apparente logica ma suscitando intense emozioni. Nelle Iridescenze, pezzi di casa di Michela Pachner fanno da sfondo alla performance di poesia animata della Viviane Bertrand, le decomposizioni digitali di Soban Bogdan interagiscono con il nuovo romanticismo del tedesco Christian Hamsea, gli oggetti mediterranei raccolti dall’australiano Adam Nankervis snobbano le masse lignee di Elisabeth Lederberger-Lehoczky, la incorporeità coeva delle “aurasculture” del Marino si protende verso l’inquietante ed atavico Tzanzas dell’ecuadoregno J. Antonio Villena, le provocazioni dei “sinestetici” vanno in conflitto con i “Fiori di Testa” della Christine Kertz, l’arco della contaminazione di Paola Malato accoglie felicemente le afropitture di Nico Phoko.
Le Folate sono frammenti di individualità compiute e impressioni di nuova generazione. Le strutture a croce di Herve Constant, quelle dissacratorie di Giorgos Nouvakis e quelle “ingegnose” di Andrea Zelio sono in consonanza con le eleganti sculture di Giovanni Valletta ma anche con i lavoridi Ioana Cracium Dobrescu, Vanessa Longo, Sangeeta Singh, Susanna Viale, Simona Luise, Roberto Di Benedetto e Giusy Viscardi.
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