logo

Arcani maggiori. Le Stelle

  • Arcani maggiori. Le Stelle

Descrizione

Le stelle guidano il cammino dei viaggiatori, conducono i Magi a Betlemme e nelle stelle vediamo il destino del tempo e degli individui. Le stelle sono gli occhi del cielo e tutto vedono dall’alto. Ci sono 7 stelle a 8 raggi (4 stelle gialle e 3 azzurre) e sono disposte attorno all’ottava stella che ha 16 raggi e che unisce in sé gli opposti colori (stella doppia). La stella a sedici raggi corrisponde al sole o Venere e le 7 stelle alle Pleiadi. È l’albero del bene e del male che sta mettendo foglie, dopo la cacciata da Eden nella lama della Torre. La donna nuda fa pensare agli attributi di Venere, dea dell’amore e della bellezza. Ancora l’anfora d’oro e quella d’argento. Quella d’oro versa nell’acqua un liquido bollente.
Quella d’argento butta acqua fresca sulla terra arida e gialla. Sono le anfore della lama della temperanza. La farfalla è simbolo dell’anima immortale. In testi alchemici il grande Lavoro è descritto come una grande stella circondata dai sette pianeti dell’antichità. L’alchimista (e lo gnostico cristiano) crede nella salvezza ottenibile solo da un lavoro individuale a differenza del cattolico che crede nella grazia di Dio. Nell’idea alchemica la divinità è imprigionata in ogni corpo bruto e anche nell’uomo e va liberata attraverso una lotta interiore (Jihad islamica). Per Jung la salvezza, un po’ come negli alchimisti, giace nella profondità della psiche umana e ognuno deve cercare l’oro nascosto in sé, nella propria natura psico-fisica. Gli alchimisti sapevano che la legge dell’interno è eguale a quella dell’esterno e quella del basso eguale a quella dell’alto e proiettavano sull’esterno quello che non conoscevano entro di sé. La stella quindi è una tappa fondamentale nei termini del processo di individuazione junghiano. Con la lama delle stelle entra il Capricorno, l’esistenza ha trovato fondamento nell’essere, la nascita del divino nell’umano, l’incarnazione, la nascita e l’epifania di Gesù e di Dio. L’io finalmente scompare per fare posto al sé, al dio nell’io. È la realizzazione dell’alchimista, la trasmutazione. Il segno dei pesci domina il Giudizio e il Mondo. I pesci sono il contenuto dell’inconscio, qualcosa nel grembo. Qui si compie il ciclo della vita, fra i flutti dell’Oceano. È Venere, la purezza e la bellezza incorruttibile. E Venere è anche simile a una stella nel cielo. Del resto nell’antichità tutto verteva sul numero sacro 7 perché sette erano i pianeti che giravano attorno alla terra e sette gli dei, quindi, principali. Poi c’era la terra, naturalmente e l’ottavo cielo delle stelle fisse infinite. Il suo stato implica umiltà e infatti la figura è inginocchiata. Accanto anche un’acacia o mimosa del deserto che resiste strenuamente alla siccità e il cui verde nel giallo desertico la ha sempre trasformata in un simbolo di speranza e immortalità. Il piede poggia sull’acqua e non affonda. La donna versa l’acqua su un sogno. Temperanza è ora denudata perché non ha più. Questa acqua purifica e nutre l’umanità.

In Opere